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L’episodio evangelico è collocato all’interno di una stanza arredata in stile rinascimentale, con un letto a baldacchino collocato alle spalle della Vergine, posta sulla destra, genuflessa davanti ad un inginocchiatoio sul quale è posto il libro aperto. Maria volge il capo verso destra, sorpresa dell’arrivo dell’Arcangelo Gabriele; la sua mano sul cuore testimonia l’umiltà, la sorpresa ed un momentaneo moto di paura per l’evento inatteso, sensazioni confermate anche dall’altra mano ancora appoggiata sul libro.
L’Arcangelo Gabriele, sulla sinistra, irrompe quasi di corsa sulla scena, avvolto dalle nuvole, ad ali spiegate. Indossa una tunica che gli lascia scoperta la spalla ed il braccio destro (alzato in atto benedicente) e regge con l’altro uno scettro.
Pressoché ai piedi del messaggero divino è posto un vaso con tre gigli, simbolo della triplice verginità di Maria (prima, durante e dopo aver partorito). Il gatto, collocato in basso a sinistra, che appare assai raramente in simili rappresentazioni, incarna il demonio che l’Arcangelo Gabriele si appresta a scacciare.
L’opera, di bella qualità esecutiva ed impreziosita da lumeggiature in oro, rientra nella produzione dei piccoli rilievi in alabastro, principalmente a carattere religioso, inseriti in cornici di quercia e pastiglia dorata, che si sviluppò nella citta di Malines tra la seconda metà del XVI secolo ed i primi decenni di quello successivo, probabilmente in concomitanza con l’arrivo sul Continente di numerosi intagliatori di alabastro inglesi di fede cattolica in fuga dall’Imghilterra anglicana.
A seguito della Controriforma, Malines, sia per la sua posizione geografica, sia per la forte presenza dei Gesuiti, assunse il ruolo di estremo baluardo della fede cattolica nei Paesi Bassi meridionali contro il dominante protestantesimo dei Paesi Bassi settentrionali.

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Malines (Fiandre)
Sec. XVI, fine
Alabastro
12,5 x 10 cm (con cornice 23 x 20 cm)