Il Santo è raffigurato con un ginocchio posato a terra e l’altro sollevato, il braccio destro alzato e la mano sinistra appoggiata sul cuore. Il capo presenta ampie calvizie, a parte un ciuffo di capelli sulla fronte. Il volto dall’espressione compunta, mostra occhi rivolti verso il basso, naso diritto e bocca ben disegnata, circondata da barba e baffi biondi come i capelli che si infittiscono sulla nuca. Giuseppe indossa una veste di colore viola tenue dallo scollo ampio e frastagliato bordato d’oro come il fondo della veste stessa e sopra un pesante mantello che mostra un andamento alquanto complesso.
Il manto poggia sul braccio sinistro, subito sotto la spalla lasciando scoperta quella di destra e prosegue poi in due lembi uniti da un nodo. Il lembo di destra scende con belle pieghe ad imbuto arrotondate sino al suolo sul ginocchio posato a terra e risale poi fino ad appoggiarsi su quello sollevato, dando vita a belle ed ampie increspature sul fianco sinistro.
La rappresentazione a tutto tondo consente al nostro scultore di ampliare la descrizione del panneggio, reso in modo magistrale nella parte posteriore della scultura, con il manto che si arrotola sotto la spalla destra e mostra bellissime pieghe curvilinee molto naturali soprattutto verso il suolo ed attorno al piede.
Tutta l’opera è improntata a grande naturalezza e notevole introspezione psicologica; pare cogliere negli occhi dallo sguardo volto verso il basso un forte senso di responsabilità ed umiltà al tempo stesso, quasi un timore di non essere all’altezza del compito assegnatoli e contemporaneamente il movimento delle braccia mostra amore e tenerezza. La scultura in esame, per le caratteristiche costruttive ed estetiche mostrate è da attribuirsi ad artefice operante in Italia centrale (Umbria, Marche) nella prima parte del XVII secolo, già aperto a novità protobarocche ma non ancora completamente scevro da rimandi manieristici e classicheggianti.

San Giuseppe
Italia centro settentrionale
Sec. XVII
Legno policromo e dorato
61 x 28 cm