Il Santo è a figura intera; la gamba sinistra lievemente piegata ed avanzata rispetto all’altra (sulla quale poggia il peso del corpo) impone alla persona un vivo, naturale movimento rotatorio, accentuato dalla spalla destra, più alta rispetto alla sinistra, e dal movimento del braccio piegato all’altezza del gomito. Il capo è scolpito con grande attenzione: la fronte spaziosa, resa più ampia dalla calvizie notevole, è circondata da radi capelli che lasciano scoperte le orecchie; sotto il forte arco sopraccigliare gli occhi, divisi dal robusto naso lievemente adunco, appaiono infossati, gravati dalle palpebre pesanti, la folta barba che scende dalle guance si amalgama con i baffi, circondando la bocca aperta in atto discorsivo e finendo poi in due fluenti matasse. Il Santo appoggia la destra sul capo, poco sopra la cintola, e regge con la sinistra il bastone, uno dei suoi attributi iconografici. Indossa una cappa con cappuccio e larghe maniche sopra la dalmatica che copre a sua volta la tunica lunga sino ai piedi nudi.
La bella e naturale torsione della figura che poggia su di un plinto semicircolare ne accredita l’esecuzione attorno agli anni ’30-’40 del XVI secolo. Gli elementi classicheggianti rilevabili soprattutto nel sobrio dipanarsi del panneggio dalle belle pieghe tubolari parallele del fianco al naturale risvolto della dalmatica, mossa da un immaginario alito di vento, a quelle delle maniche della cappa, riconducono all’influenza esercitata a Venezia da Jacopo Sansovino (Firenze 1486-Venezia 1570) su numerosi artisti operanti nella città lagunare e nell’entroterra veneto, quali ad esempio Bartolomeo Ammannati (Sattignano 1511 – Firenze 1592), Tiziano Aspetti detto Minio (1511/12 – 1522 Padova) – che esercitò un influsso artistico notevole sul giovane Alessandro Vittoria (Trento 1524/25 – Venezia 1608) e su Agostino Zoppo (Padova 1520 – 1572), Danese Cataneo (Colonnata 1510 – Padova 1572) e Iacopo Fantoni o Jacopo dalle Colonne (Venezia o Bologna 1504 – Bologna 1540) ed è in tale ambito culturale ed artistico che va ricercato l’artefice della scultura in esame.